Per il CT Mirko Celestino, il 2017 è stato un anno particolare e pieno di impegni: la sua prima stagione da tecnico della nazionale azzurra di Mtb lo ha dirottato in un mondo nuovo, che gli ha dato anche qualche soddisfazione.
In questi giorni, il CT Mirko Celestino ed i ragazzi della nazionale Xc sono in ritiro ad Andora (Sv) e proprio in occasione di questo primo raduno abbiamo voluto fare un punto della situazione insieme al commissario tecnico azzurro.
- Ciao Mirko, parlaci della tua prima stagione da Ct della nazionale azzurra di Mtb?
- Il bilancio è stato positivo, abbiamo conquistato varie medaglie agli europei, sia a Darfo Boario Terme, sia in Austria con i ragazzi più giovani, esordienti ed allievi.
I mondiali in Australia non sono andati benissimo, ma insieme ai ragazzi è stata sicuramente una trasferta costruttiva per il futuro.
Con tutti gli atleti c’è molto dialogo e insieme costruiremo un rapporto basato sulla fiducia, cercherò di trasmettere loro la mia esperienza soprattutto per saper gestire al meglio la preparazione per gli appuntamenti più importanti.
- Cosa hai imparato dalla stagione passata?
- Riguardo al mondo Xc ho imparato moltissimo soprattutto sui campi gara, dove saper gestire atleti sotto stress non è semplice: bisogna parlare poco, ma dire parole che possano dargli la motivazione per non mollare mai fino al traguardo.
- I primi “dubbi” sulla nuova esperienza, sul mondo Xc soprattutto, sei riuscito a chiarirli?
- Fin da subito ho voluto mettermi al livello dei ragazzi, soprattutto quelli più anziani, solo così sono riuscito ad entrare in confidenza con loro e imparare insieme a loro il mondo del cross country.
D'altronde, come tutti sapete, ho molta esperienza nel settore marathon, che è molto differente dall'Xc...
- Quali sono la cosa migliore e lo sbaglio più grosso (se c'è stato) che hai fatto lo scorso anno?
- Probabilmente, essendo il mio primo anno da CT, qualche errore, seppur in buona fede l’ho sicuramente commesso. Ho sempre pensato, però, che dagli errori e dalle sconfitte bisogna trarre gli insegnamenti migliori e non ripetere più gli stessi sbagli.
La cosa più importante che credo di essere riuscito a fare, invece, è stata quella di saper creare un bel gruppo di ragazzi uniti e motivati a fare bene. L’intento è quello di continuare in questa direzione.
- Sta per iniziare la stagione 2018: hai già in mente qualche cambiamento di programma rispetto allo scorso anno?
- A maggio entreremo nei due anni di programma per l’avvicinamento alle Olimpiadi, quindi insieme ai ragazzi andremo in trasferta in alcune gare di Coppa del mondo per portare a casa i punti che poi ci serviranno per qualificarci, spero con più atleti possibili, alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
In più ho comunicato una serie di gare indicative, dove i ragazzi dovranno dimostrare di essere capaci a preparare un appuntamento, chi andrà forte in queste gare allora potrà far parte di quella rosa che io selezionerò per i prossimi europei e mondiali Xc.
- C'è qualche nuovo membro nel tuo staff?
- No, ho cercato di costruire uno staff molto buono basato sulla fiducia, responsabilità e sincerità. Per il momento sta andando forte, quindi: squadra che vince non si cambia.
- Su cosa bisogna lavorare per migliorare ancora a livello internazionale?
- Per migliorare a livello internazionale bisogna correre in gare di livello internazionale. Solo così, confrontandosi e lottando con i migliori al mondo si cresce di livello.
- Chi, secondo te in base a quello che hai visto lo scorso anno, è in grado di far meglio quest'anno?
- Alcuni atleti passeranno di categoria, bisognerà avere un po’ di pazienza e stargli ancora più vicino per cercare di far capire che non è facile quel salto. Bisogna imparare ai ragazzi ad avere pazienza, perché le “legnate” che prenderanno gli serviranno per crescere forti e cattivi. Non voglio fare nomi, perché tutti a loro modo mi hanno fatto vedere buone cose, ma ci sono ragazzi giovani che nei prossimi anni ci faranno divertire, ne sono sicuro.
- Al primo ritiro hai convocato tanti giovani, ma mancano i nomi di Fontana, Braidot, Bertolini e altri elite. Verranno comunque oppure non ci saranno?
- Non ho convocato alcuni “big” solo perché impegnati con il mondiale ciclocross, ho preferito lasciarli tranquilli e concentrati per la gara.
Non ho potuto spostare il ritiro perché nel mio paese proprio il 3 febbraio ci sarà un’importante inaugurazione della città europea dello sport 2018 e in questa occasione ci hanno ospitato per avere la nazionale presente alla cerimonia, visto che la mountain bike è uno degli sport a cui Andora tiene particolarmente.
- Come hai intenzione di lavorare in questo primo ritiro?
- Lavoreremo come lo scorso anno, i ragazzi faranno i loro allenamenti come da loro abitudine, ma in alcuni punti sarò esigente come sempre: ai pasti tutti a tavola insieme e senza cellulari, puntualità con gli orari di uscita in bici, possibilmente uscite tutti insieme.
- In che gare sarà presente la nazionale di Mtb nel 2018?
- Sicuramente in qualche gara di Coppa, con gli junior gare che fanno parte della Junior Series come a Nalles, e con i più giovani, esordienti e allievi, agli europei giovanili a Pila.
Dove non si schiereranno i ragazzi con la maglia azzurra, sicuramente sarò presente per tenere sotto controllo le loro prestazioni, come agli Internazionali d’Italia e ad altre prove di Coppa.
- Quali sono gli obiettivi principali di questa stagione?
- Tutte le gare dove saremo presenti con la nazionale saranno per me molto importanti, ma sicuramente i due appuntamenti clou saranno europei e mondiali.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.