«Tutti mi dicono: vorrei essere come te. Ma guardate, gli rispondo, io sono un lavoratore in fabbrica e faccio 8 ore al giorno, e nei weekend vado a correre, niente a che vedere con i pro'. Sono una persona comune».
Ecco Davide Sottocornola, 34 anni il prossimo 28 luglio, che di non comune, invece, ha la passione per la Mtb e per l'enduro. Lui, alle prime prove italiane, ancora rudimentali, c'era. E ci sarà anche quest'anno con una bici nuova di cui ci parlerà più avanti. A 33 anni di voglia di correre ne ha ancora tanta nonostante sia un acrobata della routine quotidiana nella quale riesce ad incastrare il lavoro e sessioni di allenamento non proprio easy.
Domani si comincia con il Superenduro 2013 a Coggiola e Sottocornola ci sarà. Da domani inizia la stagione italiana e non ci sarà più spazio per improvvisare.
Il 2013 è foriero di tante novità che lo hanno spinto a dare ancora più gas al motore. L'Enduro World Series (Ews), il Superenduro e il campionato italiano enduro.
Tanta roba, insomma, ma "Sotto" non si spaventa. Per lui è una sorta di nuovo inizio.
«La bici per me è stato un nuovo inizio. Vengo dal cross e dall'enduro in moto e mi allenavo in bici per migliorare con la moto e invece mi sono innamorato della bici.
La prima gara è stato un Xc, con una bici rigida, quando avevo 14 anni e poi Dh, tanta, e poi l'enduro. Dalla prima gara di enduro ad oggi non ne ho mai saltata una. E questo è il sesto anno di enduro con sei bici diverse».
- Ews, quali chance hai?
- Non ho un'idea, Punta Ala già mi spaventa e stare nei 20 sarebbe un grande risultato comunque. Lì ci saranno i 10 migliori enduristi e i 10 migliori discesisti del mondo. Ok che sono dei discesiti, ma sono comunque dei professionisti. Stare nei 15 o nei 20 direi che sarebbe un grande risultato, ma magari lì, se le cose prendono la piega giusta, potrei fare meglio, ma non so. A Salice lo scorso anno ho fatto 8º assoluto e il parterre era quasi dello stesso livello. Poi a Punta Ala c'è molto da pedalare, io vado bene nel tecnico, perché peso solo 60 kg e non ho tanta potenza. Io la differenza la faccio dove c'è da guidare.
- Come hai cambiato la preparazione per il 2013?
- Carichi diversi di lavoro, molti più scatti, abbiamo raddoppiato quasi tutto, più forza e adesso stiamo trasformando per abituarci alle speciali, facendo lavori con il cuore vicino in soglia per simulare la speciale. Quest'anno niente pesi in palestra, solo forza e lavori con la spinbike o sulla bici. E adesso vediamo come va.
- Com'è composta la tua squadra?
- La squadra è composta da 8 persone, ma gli atleti di punta siamo io, la mia compagna Chiara Pastore e Matteo Raimondi. Il team si chiama Cico Bikes Dsb: Cico mi ha sempre sostenuto e quest'anno è subentrato Bonandrini con Santa Cruz.
- Quali trasferte della World Series farete?
- Le trasferte sono ancora da decidere, vediamo strada facendo e vediamo anche come vanno le prove europee.
- Un pronostico: chi vince la World Series?
- Se si mette sotto, Vouilloz, anche se è avanti con gli anni, è uno che può farcela. Conoscendo la sua determinazione e quanto è preciso è uno che se si mette in testa di riuscire riesce.
- Quanto l'enduro attira i giovani?
- Con l'enduro i giovani si innamorano della Mtb. Sabato scorso, mentre provavo a Coggiola, c'erano moltissimi giovani e anche tante ragazze. C'è un bel fermento, tante persone mi scrivono e mi chiedono consigli via facebook e c'è tanta voglia di imparare a guidare. Tutti mi chiedono consigli.
Quando ho il tempo rispondo ben volentieri, ma alle gare quando tutti mi chiedono "posso fare un giro con te?" io sono costretto a dire di no perché non posso girare con tutti, altrimenti sarei sfinito il giorno della gara. E' un bell'impegno.
- I tuoi obiettivi 2013?
- Per questa stagione, riconfermare quello fatto lo scorso anno e riportare a casa la maglia tricolore. E poi fare bene anche nella World Series, di sicuro. Diciamo piazzarsi nei 10 in qualche tappa.
- Quale tracciato dell'Ews ti si addice di più?
- Noi, a differenza dei francesi, non abbiamo speciali lunghe 30 minuti e sicuramente questo ci rende le cose molto più difficili perché non ci siamo proprio abituati. E' tutto un altro modo di fare enduro. La concentrazione cambia, lo sforzo anche. Se i percorsi però sono da guidare, io mi difendo. Lo scorso anno a Finale Ligure sono comunque salito sul podio e insieme a me c'erano Atherton e Keene
Domenica Davide Sottocornola sarà al via della Sprint di Coggiola. Parte il Superenduro, parte la stagione 2013, quella dei grandi cambiamenti. A maggio si va a Punta Ala per il primo round dell'Enduro World Series. Insomma, finalmente si sta per entrare nella fase calda.
L'enduro sta rivoluzionando il modo di intendere la Mtb e Sottocornola ci ha portato una testimonianza molto importante: i giovani sono attratti da questa Mtb e sono avidi di consigli e di informazioni.
E' questo l'orizzonte migliore che la Mtb possa immaginare.
Torneremo sull'argomento, ma intanto a Coggiola si comincerà a ballare.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.