C'è una ragazza di Torino che va molto veloce sulle piste di downhill: è coraggiosa, determinata, aperta e porta in dote un cognome "importante".
E' Beatrice Migliorini, figlia di Stefano Migliorini, ex downhiller professionista e ora fondatore del marchio di e-bike Thok.
Agli ultimi Campionati Europei, pochi giorni giorni fa, Beatrice ha conquistato la medaglia d'oro nella categoria Junior: questo è stato lo spunto per conoscerla un po' meglio.
- Partiamo naturalmente dalla medaglia d’oro ai Campionati Europei di Sestola: ci descrivi la tua gara?
- Mi danno 10 secondi alla partenza.
Faccio l'ultimo ripasso mentale della pista.
Sono nervosa ma concentrata.
Parto pensando alle note "Do I Wanna go" degli Arctic Monkeys.
Non ricordo nulla della mia run di gara, solo il momento in cui taglio il traguardo e la gente urla. Miglior tempo! Ho vinto.
E poi tanta felicità, soddisfazione e leggerezza.
- Come è l’atmosfera e i rapporti con gli altri atleti in queste competizioni internazionali?
- Le gare internazionali per me sono le più belle. Mi piace l'atmosfera nei paddock. Fin da piccola mi ha sempre affascinato essere circondata da culture e lingue diverse. Non faccio fatica a parlare con persone straniere. Sono riuscita a legare con diversi ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, siamo diventati amici e ci teniamo in contatto attraverso i social.
- Come mai hai scelto proprio una disciplina come la downhill?
- Perché ho scoperto, col tempo, che sono attratta dalle emozioni forti. Della downhill mi piace la sensazione che mi fa provare l'adrenalina, mi fa sentire forte e viva.
- Ti capita mai di avere paura quando affronti tracciati nuovi?
- Adesso che comincio ad avere più feeling con la bici, più che paura diciamo che molti percorsi mi incutono rispetto.
Ricordo la prima volta che ho gareggiato a Leogang, due anni fa...
Era la mia terza gara di downhill e pioveva a dirotto. Già con l'asciutto avevo avuto paura, ma col bagnato ero TERRORIZZATA.
La sera prima della finale mi ero quasi messa a piangere!!
La mia vera paura non è tanto cadere, ma è farmi male e saltare gare ed allenamenti, e può capitare anche nei percorsi più semplici. Quindi bisogna sempre essere concentrati e sul pezzo.
- Si può affermare che tu sia figlia d’arte: avere un padre “famoso” nell’ambiente della Mtb ti ha più aiutato o hai dovuto lottare per affermare te stessa?
- Sono fiera del cognome che porto, sono fiera di mio papà e della mia famiglia.
Essere una Migliorini mi ha sicuramente aiutato molto nell'ambiente, ne sono consapevole, perché non passo inosservata.
Inoltre avere un padre come il mio mi è servito a crescere e diventare competitiva tra quelle della mia età molto velocemente.
I vantaggi sono stati tantissimi.
Quindi pazienza se ad alcuni sono risultata antipatica a prescindere, o hanno pensato che fossi dove ero solo per mio papà.
Non è facile dimostrare quello che vali quando nelle gare non ci sono molte ragazze della propria età con cui ci si può confrontare...
- Come si svolge una tua giornata tipo, tra scuola, allenamenti e altre attività tipiche di una 18enne?
- Frequento il quarto anno di liceo scientifico, la mia vita gira intorno a studio ed allenamento.
Ci sono periodi in cui sono talmente piena di verifiche ed interrogazioni che non riesco ad andare in bici o in palestra, e sto tutto il giorno chinata sui libri.
Quando devo prepararmi per qualche gara mi capita di allenarmi nel pomeriggio e di studiare anche tutta la notte. Rimane poco tempo per la vita sociale!
Ho rinunciato a molte feste di compleanno o uscite perché in concomitanza con gare ed allenamenti. Certo mi dispiace trascurare gli amici, ma bisogna fare delle scelte, ed io ho fatto la mia.
- Da quest’anno fai parte di una squadra straniera, come ti trovi? E dove ti alleni prevalentemente?
- Quest'anno sono entrata nel team MS Mondraker B. Da due settimane ho lasciato casa e mi sono trasferita a vivere a Schladming dove c'è la sede.
Mi trovo benissimo. Maria, la mia "mamma" austriaca, gestisce il team; mi alleno con Fabian, suo figlio, che è in squadra con me e con altri ragazzi. Parlo inglese tutto il giorno.
Per la prima volta da quando corro in bici ho la possibilità di allenarmi con facilità uscendo di casa senza dipendere da nessuno. Sono sicura che questa sarà una bellissima esperienza!
- Qual è la tua bici?
- Quest'anno la mia compagna di avventure è una Mondraker Summum Carbon 2017, montata Shimano, Renthal, DT Swiss, Fox, e*thirteen e Maxxis.
È una bellissima bicicletta, facile da capire. Per me è stato amore a prima vista!
- Quali sono i tuoi obiettivi e le tue aspirazioni (sia in campo sportivo che nella vita)?
- Quest'anno col team seguirò la Coppa Europa, le tappe europee di Coppa del Mondo, la Coppa Italia e i Crankworx. Il Mondiale in Australia è un sogno.
Non so cosa farò più avanti. Sicuramente dopo il liceo continuerò gli studi ma sono ancora indecisa su quale facoltà seguire.
Non sono una ragazza che fa molti piani per il futuro, ho imparato che a volte la vita prende strade inaspettate!
In bocca al lupo, Beatrice!
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Sull'autore
Veronica Micozzi
Mi piace leggere, scrivere, ascoltare. Mi piacciono le storie. Mi piace lo sport. Mi piacciono le novità. E riconosco la sana follia che anima i seguaci della bici. Credo di aver capito perché vi (ci) piace tanto la Mtb, al di là della tecnica, delle capacità, dell’agonismo: è per quella libertà, o illusione, di poter andare ovunque, di poter raggiungere qualsiasi vetta, di poter superare i propri limiti che solo le due ruote sanno regalarti…