Nell’incantevole scenario di La Thuile, l’Enduro World Series ha girato la boa della stagione. Quando al termine del mondiale mancano tre prove (Colorado, Whistler Mountain, Finale Ligure) la situazione è tutt’altro che ben delineata.
L’infortunio di Fabien Barel nella tappa inaugurale, quello di Nico Vouilloz a inizio stagione (il francese è poi rientrato a Valloire, ma era assente a La Thuile), e soprattutto quello di Jerome Clementz alla vigilia del TweedLove Festival, hanno sicuramente rimescolato le carte e fatto saltare tutti i pronostici.
Così nelle ultime gare in campo maschile si è assistito a un sostanziale equilibrio (il livellamento è verso l’alto), che non ha fatto altro che rendere incerto ed elettrizzante il campionato diretto da Chris Ball. Basti pensare che sono una decina i rider in grado di vincere a ogni round e che tra il primo e il secondo giorno di competizioni spesso le posizioni si sono continuamente scambiate.
Diverso il discorso per il mondiale femminile. Le atlete in grado di primeggiare sono di meno, ma anche in questo titolo la lotta per il titolo non è affatto scontata.
Uomini, tutto in bilico
In testa alla classifica c’è al momento Jared Graves (nella foto in apertura), australiano di Yeti, con 1.690 punti. Graves, che dopo l’infortunio di Clementz è diventato il principale favorito per la vittoria finale di questa seconda edizione di Enduro World Series, si è aggiudicato il round di Valloire ed era giunto secondo in Cile, alle spalle proprio di Clementz. Ma a soffiargli sul collo c’è ora Damien Oton, distanziato di soli 30 punti (1.660) e risalito in seconda piazza dopo lo splendido successo di domenica scorsa in Val d’Aosta (per lui secondo podio di fila).
Più lontani Justin Leov (1.540 punti), terzo, e Florian Nicolai (1.520), quarto. Per entrambi un solo podio ma tanta regolarità che suggerisce una loro presenza nei quartieri alti fino all’ultima Speciale dell’anno.
A 200 punti dalla vetta ci sono anche Rene Wildhaber e Nico Lau. Il primo in ascesa, il secondo in flessione dopo il successo in Scozia. Per il titolo potrebbero esserci anche loro, considerato che ogni vittoria assegna ben 500 punti e che ogni errore può costare carissimo.
I primi italiani sono al 35º, 54° e 55° posto: Alex Lupato, Davide Sottocornola e Manuel Ducci, appaiati con 165 punti. Inutile nascondersi, inutile rigirare il coltello nella piaga. I nostri vanno meno forte degli altri. Il gap con francesi e rider di lingua inglese è significativo, in particolar modo riguardo la guida.
Classifica generale uomini Enduro World Series 4/7
Donne, è sfida a due
Il trionfo di Anne Caro Chausson a Nevados de Chillan aveva lasciato presagire un cambio della guardia al vertice dell’enduro femminile.
Ma Tracy Moseley non è tipo da cedere facilmente lo scettro e seppure le distanze tra le due rider si sono assottigliate, l’inglese di Trek nelle ultime tre gare ha rimesso a posto le gerarchie e guida il mondiale con 1.550 punti, 100 in più della francese che domenica a La Thuile ha debuttato con il prototipo di Ibis.
Un po’ più distante è Cecile Ravanel, un gradino sotto al duo di testa. Piuttosto la francese deve guardarsi alle spalle da Anneke Beerten (tre quarti posti e un terzo finora).
Per il podio ci sono anche Ines Thoma e la piccola ma agguerrita Isabeau Courdurier, molto rider e un po’ giornalista per il Rocky Mountain Urge by Rally Team.
Quattro presenze su quattro round consentono a Valentina Macheda di stare al 13° posto della generale, con 605 punti (miglior risultato il 16° posto in Cile).
Più indietro la campionessa italiana Laura Rossin (23ª) e Chiara Pastore (25ª).
Classifica generale donne Enduro World Series 4/7
Per informazioni www.enduroworldseries.com