La Red Bull Rampage 2017 è stato un grande spettacolo, non privo però di qualche pecca.
L’aspettativa era molto alta e il livello dei partecipanti, mai come quest’anno, era altrettanto elevato, ma lo spettacolo, secondo me, non è stato all’altezza delle aspettative.
Qualcosa non ha funzionato come da una Rampage ci si aspetterebbe, perché è mancato il lato sorpresa.
Tutti i trick, spettacolari e difficilissimi sia chiaro, erano però in qualche modo prevedibili.
E’ mancata la run completa di Brandon Semenuk (scivolato in un atterraggio) e per quanto quella vincente di Kurt Sorge sia stata impeccabile, non è riuscita ad emozionarmi come accadeva un tempo alla Rampage.
Opinione personale.
E poi c’è la votazione data al francese Antoine Bizet.
La run di Bizet magari non avrebbe meritato la vittoria, ma a mio avviso non era da 9º posto.
E in quel momento, lo confesso, ho cominciato a dubitare.
Bizet non è statunitense, né canadese, ma francese.
E gli europei vittoriosi alla Rampage sono stati solo 2 dal 2001, ovvero Cedric Gracia nel 2003 e Andreu Lacondeguy nel 2014.
Come consolazione la run di Bizet ha ricevuto l’onore di essere riconosciuta dal pubblico come la più bella.
Ma questo non fa che alimentare i miei dubbi.
Che credo siano anche i dubbi di molti altri appassionati.
Insomma, la Red Bull Rampage 2017, considerata dagli americani come il Super Bowl della Mountain Bike, non è stata l’evento di grande spettacolo e sorprese a cui eravamo abituati.
Se c’è una cosa, però, che arresta tutte le mie perplessità è la necessità da parte degli organizzatori di mantenere la sicurezza dei partecipanti su livelli più elevati che in passato.
Ok lo spettacolo, ok l’evoluzione di ciò che si può fare con una Mtb, ma a tutto occorre mettere un freno.
Safety first, nei limiti del possibile.
Se ben ricordate la Rampage, a causa degli incidenti verificatisi durante l’edizione 2004 (Gracia a momenti ci rimise la pelle), si prese un paio di anni di stop, ricominciando nel 2008.
Ok lo spettacolo, quindi, ma anche maggiore attenzione alla sicurezza, sebbene in un evento del genere sembri essere l’ultima cosa di cui preoccuparsi.
SL
COMUNICATO UFFICIALE
La 12ª edizione della Red Bull Rampage ha festeggiato la vittoria di Kurt Sorge, che a Virgin, nello Utah, ha conquistato l'evento freeride più ambito al mondo per la terza volta in carriera.
Nessuno era mai riuscito a segnare una tripletta, con il punteggio finale di 92,66 il rider canadese ci è riuscito mettendosi alle spalle l'americano Cameron Zink, caduto nella seconda discesa durante un front flip sull’ultimo salto, dopo due backflip su due drop mostruosi, e la sorpresa di questa edizione Ethan Nell, atleta di casa al debutto in questa manifestazione.
«Sono senza parole, non posso crederci, nelle ultime due settimane con la mia crew abbiamo lavorato come matti, ma è incredibile essere riusciti a rendere orgogliosi tutti gli appassionati che ci seguivano in loco e da casa» racconta a caldo il trionfatore, già re del "Super Bowl della mountainbike" nel 2012 e nel 2015.
«Tutti i ragazzi in gara sono andati alla grande, hanno mostrato tricks impressionanti. Ognuno a suo modo è riuscito a mettere insieme linee veramente tecniche e lineari».
Condizioni perfette per tutta la giornata e grandi numeri, compresi alcuni crash da paura, in primis quello di Andreu Lacondeguy (foto in basso).
Il nuovo format con i partecipanti che hanno creato le linee con le proprie mani senza l'ausilio di mezzi meccanici non ha deluso le attese, i 18 rider in gara hanno regalato uno show mozzafiato trasmesso in diretta dalle telecamere di Red Bull TV (la gara è disponibile integralmente in replay su www.redbull.tv).
I canadesi Brandon Semenuk, vincitore della passata edizione della Red Bull Rampage e Brett Rheeder, tra i nomi più attesi, sono entrambi caduti nella loro prima manche e nella seconda prova si sono riscattati con prestazioni solide che sono rispettivamente valse loro il quarto e il quinto posto.
Il premio del "People's Choice" presentato dalla Utah Sports Commission è stato assegnato al francese Antoine Bizet, mentre al connazionale Pierre Edouard è andato il premio "Kelly McGarry Spirit Award" voluto dagli atleti.
RED BULL RAMPAGE 2017 TOP 5
1. Kurt Sorge (CAN) - 92.66
2. Cameron Zink (USA) - 90.33
3. Ethan Nell (USA) - 90.00
4. Brandon Semenuk (CAN) - 89.66
5. Brett Rheeder (CAN) - 89.33
Per informazioni RedBull.Tv
Qui trovate tutti gli articoli sulla Red Bull Rampage, di questa e delle precedenti edizioni.
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Redazione MtbCult
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